Mi è capitato di sentire accese discussioni sui vini bianchi, durante l’happy hour, solo qualcuno parlava con cognizione di causa, la maggior parte forse ha scambiato il vino con la birra. Mi permetto di sintetizzare i concetti affinchè qualcuno si sintonizzi.
Non tutti sanno che oltre alla casa di produzione, un vino si differenzia per categoria; le bollicine di uno spumante non sono le stesse di un bianco frizzante. Un fermo non significa automaticamente che si tratti di uno secco. Quali sono le tipologie di un vino bianco?
Vino bianco fermo – La maggior parte dei vini che troviamo oggi in commercio o le varietà regionali, sono fermi: hanno un livello di alcool che oscilla da 8 a 15%. Quando questo tipo di vino viene fermentato, l’anidride carbonica si dissolve, eliminando così la maggior parte delle bollicine. Può succedere però che non si distruggano tutte, ma che ne rimanga qualcuna – ciò non influenza né il sapore né il suo carattere. Se si vuole rimuoverle tutte, si consiglia l’utilizzo di un decanter.
Vino bianco frizzante o mosso – Innanzitutto, è bene evidenziare come il frizzante, detto anche vino bianco mosso, si posizioni a metà tra un fermo e uno spumante. Contenente anidride carbonica, il vino frizzante non deve essere considerato spumante, infatti sono le direttive europee a definirlo come “il prodotto che, conservato alla temperatura di 20°C in recipienti chiusi, presenta una sovrappressione, dovuta all’anidride carbonica proveniente esclusivamente dalla fermentazione in soluzione, non inferiore a 1 bar e non superiore a 2,5 bar”. Solitamente i vini frizzanti bianchi, per fare buoni abbinamenti culinari, si scelgono per accompagnare aperitivi o antipasti a base di pesce. Ideali anche con la pizza.
Vino bianco secco – Con la denominazione di secco si indica un tipo di vino non dolce, a causa della sua totale assenza di zuccheri che, durante il processo di fermentazione, vengono trasformati completamente in alcool. Il tasso di zucchero contenuto deve essere inferiore a 4 grammi per litro. Inoltre, per quanto riguarda la realizzazione, è necessario tener conto dell’acidità e dell’alcool. I due devono essere bilanciati equamente per ottenere la caratteristica vera, propria del secco. Risulta poi essere perfetto in cucina; se si vuol esaltare il sapore del piatto, è consigliabile optare per un vino bianco secco di qualità. Questo è vero, soprattutto, se si devono cucinare i piatti a base di pesce fresco e buono.